Isolamento termico: caldo e confort abitativo
Nella norma UNI-ENISO 7730, il comfort termico viene definito come: “quella condizione mentale di soddisfazione nei riguardi dell’ambiente termico”. Questa definizione incontra molti consensi ma non è traducibile in parametri fisici. Spesso si associa il confort termico alla temperatura dell’aria, tuttavia, questo non è sufficiente perché a parità di temperatura dell’aria (o di altre condizioni ambientali) la sensazione di calore può variare da un ambiente all’altro.
Non tutti gli ambienti, infatti sono ben isolati.
In inverno, qualora una stanza non fosse ben isolata si potrebbe avvertire una sensazione di freddo nonostante la temperatura dell’aria fosse stata regolata intorno ai 20°, oppure in estate si potrebbe avvertire caldo nonostante il condizionatore in funzione.
Migliorare l’isolamento termico, dunque, migliora il confort abitativo e permetterebbe di ridurre la spesa energetica in due modi:
Siamo in estate e, ribadendo che l’isolamento termico di un immobile è importantissimo, vogliamo ricordare che la temperatura all’interno di un’abitazione dovrebbe essere al massimo di 5 gradi più bassa di quella esterna.
Nel caso in cui è necessario accendere il condizionatore sarebbe opportuno che, in media, la temperatura dell’apparecchio fosse impostata tra i 25 ed i 27°. Settare la temperatura in questo range permette al condizionatore di lavorare di meno per raggiungere e mantenere il clima desiderato nell’abitazione. In termini di risparmio questo si traduce in un minore consumo di energia ed in una bolletta energetica più bassa. Secondo gli esperti, infatti, aumentare anche solo di un grado la temperatura del climatizzatore può far risparmiare molte decine di euro in bolletta.
Non bisogna trascurare, però, neppure l’umidità degli ambienti interni. Infatti, ridurre questo elemento utilizzando un deumidificatore consentirebbe di ridurre la sensazione di caldo, rinfrescare gli ambienti e ridurre i consumi di energia elettrica.